Come intendo la scrittura?
Questo brano tratto da L’isola delle parole trasparenti di Sergio De Giacinto lo esprime efficacemente:
“Mattoni (colori, suoni, semi, macchine, sentimenti). Anche io fabbricavo mattoni. Il mio mattone era la parola. […] Ma la parola
era lì, incompleta e misteriosa, che mi guardava un po’ beffarda, come chi sa di non poter essere catturato perchè il suo vero
destino avverrà domani. Mattoni, colori, suoni, parole: tutto è soltanto un’isola incompleta e ciascun operatore vorrebbe rompere il guscio del mattone per trovarvi dentro la sua destinazione: palazzo? chiesa? ospedale? cascina? […]Così ho cominciato la sfida. Scrivere pagine scollate, aspre, come lo sono i mattoni nel magazzino e le code del pianoforte: materiale d’attesa. Con il rischio ch’esse possano essere irrise.”