Iniziare a scrivere un libro è il momento più difficile per tutti gli autori esordienti: frullano in testa tante idee, varie possibili storie, ma ci si chiede se sono davvero interessanti, oppure se si tratta di qualcosa di scontato e già proposto.
Come scegliere l’idea per una buona storia?
Se analizziamo con attenzione le trame dei romanzi più famosi, possiamo notare che in molti casi si tratta di storie con tratti comuni, ma è il modo in cui sono raccontate che le rende avvincenti. Parleremo di questo in modo più approfondito in una delle prossime Conversazioni sulla scrittura in cui affronterò le tipologie di trama. Per fare subito un esempio, citerò John Gardner che ne “Il mestiere dello scrittore” dichiara: « La buona narrativa scatena […] un sogno vivido e ininterrotto nella mente del lettore». E qualche pagina dopo aggiunge: «In quasi tutta la buona narrativa, la struttura base – pressoché inevitabile – della trama è: un personaggio principale vuole qualcosa, persegue il suo obbiettivo malgrado le opposizioni (compresi forse i suoi stessi dubbi) e così giunge ad una vittoria, ad una sconfitta o al niente di fatto».
Se ci pensate, potete ridurre a questo schema molti dei romanzi che avete letto.
Il criterio con cui scegliere l’idea, quindi, non è la peculiarità bensì la vostra capacità di rendere coinvolgente la storia che nasce da quell’idea. Quanto la sentite vostra. Quanto vi affezionate a essa, e man mano che la elaborate nella mente, la scomponete, la modificate, ci giocate, sentite sempre più forte il bisogno di metterla nero su bianco.
Ma facciamo un passo indietro: come nasce e si alimenta l’idea giusta, quella che ci conquista?
In realtà non esistono “tecniche” precise, ma semplici suggerimenti per individuare il nucleo attorno al quale si svilupperà la nostra idea. Innanzitutto dovremmo abituarci ad annotare con precisione descrittiva tutto ciò che ci colpisce: una frase sentita per strada, una scena a cui assistiamo, un sogno che ci ha turbato o emozionato, un ricordo del passato che torna improvvisamente alla mente, e così via. Dopo qualche giorno rileggiamo i nostri appunti e proviamo a fantasticare su uno di questi “input”: se lentamente l’idea di una storia si fa strada abbiamo trovato il nucleo giusto.
Nel caso questo modo di procedere non dovesse fare al caso vostro, e invece desideraste semplicemente sviluppare un’idea a partire da una necessità, quella di scrivere a proposito di qualcosa che vi sta particolarmente a cuore, allora potreste farvi ispirare dal metodo della “costellazione di parole” suggerito dalla docente di scrittura professionale Luisa Carrada. Stiamo pensando a una persona, un luogo, o una tematica (Amore? Giustizia? Coraggio? Una teoria politica, scientifica, o filosofica? ecc.) che ci sono particolarmente vicine, o che ci appassionano? Quella sarà la parola base. Collochiamola al centro di un foglio bianco e poi scriviamo senza riflettere altre parole che associamo a essa. Ora proviamo a costruire un’idea per la nostra storia, utilizzando le relazioni tra parole. Avete trovato la vostra idea?
In ogni caso, non tuffatevi a capofitto sul foglio. Quando vi viene in mente un’idea pregustatela, lasciatela decantare. Se dopo qualche giorno ve ne siete dimenticati, significa che da quella idea non può nascere ancora la “vostra” storia.
Se continua a tornarvi alla mente nei momenti più impensati e non vi abbandona, allora è il momento di iniziare a scrivere.