E’ estate, si pensa alle vacanze e abbiamo la sensazione che con il sole sia più facile vivere le nostre giornate.
Ma sarà capitato anche a voi di provare momenti di solitudine. Chi convive con una malattia, chi è stato lasciato, chi ha deluso, chi deve accettare un insuccesso, chi non trova un senso al suo faticare, chi vorrebbe di più.
In questi momenti vorremmo avere innanzitutto accanto qualcuno, e che sia così speciale da saperci dire le parole giuste.
Silvia Vecchini, una giovane autrice per ragazzi, ne ha fatto un titolo di un libro, in realtà per raccontare una storia di dislessia.
http://www.booktribu.com/it/dalla-redazione/young-reads-le-parole-giuste-di-silvia-vecchini
Credo che cercare nella lettura un modo per trovare risposte o conforto sia altrettanto intimo quanto le confidenze fatte a un amico. Intendiamoci: un libro non sostituisce un amico, ma ci offre in ogni caso un modo diverso per osservare le cose e, se siamo disponibili ad ascoltare, ci può dare aiuti inaspettati.
Un libro cela l’anima del suo scrittore, la sua sensibilità di accogliere la vita propria e quella altrui, quella presente e quella futura. Chi scrive è disponibile a lasciarsi derubare della vita e dell’anima dai personaggi di cui racconta.
Uno scrittore ha il desiderio di esplorare le emozioni di altri sperando di portare un messaggio, compagnia, a volte svago. E chi legge si concede un modo per allenarsi a “non perdere la voglia di capire”.
Invito tutti a provare l’esperienza della scrittura, magari prendendo ispirazione dalle mie “conversazioni sulla scrittura”: http://emilioalessandromanzotti.com/category/conversazioni-sulla-scrittura/
Vi stupirete della ricchezza interiore che scoprirete in voi stessi, difficile talvolta da esprimere se non intimamente su un foglio che un giorno verrà condiviso con qualcuno che sta aspettando di leggere proprio quelle parole, regalandogli la sensazione che quasi voi lo conosciate già e sappiate scrivere per lui “le parole giuste”.
Buona lettura!